Vi dico cosa c'è da visitare

Enrico
Vi dico cosa c'è da visitare

Visite turistiche

La reggia di Venaria Reale (in piemontese ël Castel ëd la Venerìa) è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. La reggia di Venarìa fu progettata dall'architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo. Nel 2018 ha fatto registrare 1 048 834 visitatori, risultando il settimo sito museale statale italiano più visitato[1], mentre nel 2017, a dieci anni di distanza dall'inaugurazione del sito turistico, la Guida Michelin ha assegnato alla reggia di Venaria l'agognata terza stella. Nel 2019 il giardino della Reggia è stato eletto parco pubblico più bello d'Italia. L'Allianz Stadium, noto anche come Juventus Stadium o più semplicemente Stadium,[3] è un impianto calcistico di Torino, situato nei quartieri Vallette e Lucento in prossimità dell'area Continassa, nella V circoscrizione nell'area nord-occidentale della città, al confine con Venaria Reale. Di proprietà della società calcistica Juventus Football Club, è sede degli incontri interni della sua prima squadra dalla stagione 2011-2012. Sesto stadio italiano per capienza con 41 507 spettatori,[2] nonché il primo del Piemonte, sorge sulla stessa area del preesistente e demolito stadio delle Alpi, di cui riutilizza parte delle strutture.[4][5] Prima struttura calcistica italiana priva di barriere architettoniche[6] nonché primo impianto ecocompatibile al mondo,[5] è uno dei quattro stadi italiani (assieme all'Olimpico di Roma, al Giuseppe Meazza di Milano e all'Olimpico Grande Torino di Torino) a rientrare nella categoria 4 UEFA, ovvero quella con maggior livello tecnico. Inoltre rappresenta il primo impianto moderno di proprietà di un club in Italia.[7] Ritenuto tra gli impianti più avanzati a livello mondiale,[8] oltre che uno dei simboli architettonici della Torino contemporanea[9] nonché tra i maggiori poli di attrazione turistica della città,[10] lo Stadium è stato premiato con lo Stadium Innovation Trophy al Global Sports Forum 2012 quale scenario sportivo più innovativo d'Europa;[11] la sua cerimonia d'inaugurazione, avvenuta l'8 settembre 2011, ha vinto il premio come miglior evento celebrativo in Italia ai Best Event Awards Italia.[1
62 Recomendado por los habitantes de la zona
Venaria
62 Recomendado por los habitantes de la zona
La reggia di Venaria Reale (in piemontese ël Castel ëd la Venerìa) è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell'umanità dal 1997. La reggia di Venarìa fu progettata dall'architetto Amedeo di Castellamonte. A commissionarla fu il duca Carlo Emanuele II che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese. Lo stesso nome in lingua latina della reggia, Venatio Regia, viene fatto derivare dal termine reggia venatoria. Al borgo si unirono molte case e palazzi di lavoratori e normali cittadini che vollero abitare nei dintorni della reggia, fino a far diventare Venaria Reale un comune autonomo della provincia di Torino. La scelta del sito, ai piedi delle Valli di Lanzo, fu favorita dalla vicinanza degli estesi boschi detti del Gran Paese, ricchissimi di selvaggina: un territorio che si estende per un centinaio di chilometri fino alle montagne alpine, giungendo a sud e a est in prossimità del capoluogo. Nel 2018 ha fatto registrare 1 048 834 visitatori, risultando il settimo sito museale statale italiano più visitato[1], mentre nel 2017, a dieci anni di distanza dall'inaugurazione del sito turistico, la Guida Michelin ha assegnato alla reggia di Venaria l'agognata terza stella. Nel 2019 il giardino della Reggia è stato eletto parco pubblico più bello d'Italia. L'Allianz Stadium, noto anche come Juventus Stadium o più semplicemente Stadium,[3] è un impianto calcistico di Torino, situato nei quartieri Vallette e Lucento in prossimità dell'area Continassa, nella V circoscrizione nell'area nord-occidentale della città, al confine con Venaria Reale. Di proprietà della società calcistica Juventus Football Club, è sede degli incontri interni della sua prima squadra dalla stagione 2011-2012. Sesto stadio italiano per capienza con 41 507 spettatori,[2] nonché il primo del Piemonte, sorge sulla stessa area del preesistente e demolito stadio delle Alpi, di cui riutilizza parte delle strutture.[4][5] Prima struttura calcistica italiana priva di barriere architettoniche[6] nonché primo impianto ecocompatibile al mondo,[5] è uno dei quattro stadi italiani (assieme all'Olimpico di Roma, al Giuseppe Meazza di Milano e all'Olimpico Grande Torino di Torino) a rientrare nella categoria 4 UEFA, ovvero quella con maggior livello tecnico. Inoltre rappresenta il primo impianto moderno di proprietà di un club in Italia.[7] Ritenuto tra gli impianti più avanzati a livello mondiale,[8] oltre che uno dei simboli architettonici della Torino contemporanea[9] nonché tra i maggiori poli di attrazione turistica della città,[10] lo Stadium è stato premiato con lo Stadium Innovation Trophy al Global Sports Forum 2012 quale scenario sportivo più innovativo d'Europa;[11] la sua cerimonia d'inaugurazione, avvenuta l'8 settembre 2011, ha vinto il premio come miglior evento celebrativo in Italia ai Best Event Awards Italia.[1
862 Recomendado por los habitantes de la zona
Museo Egipcio
6 Via Accademia delle Scienze
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470 Recomendado por los habitantes de la zona
Museo Nacional de Cine
20 Via Montebello
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247 Recomendado por los habitantes de la zona
Museo Nacional del Automóvil
40 Corso Unità d'Italia
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Superga (Soperga in piemontese) è uno dei colli più alti di Torino, in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana della città, e situato a circa 10 km a nord-est del centro cittadino, e sul quale è edificata l'omonima Basilica. Alto 672 m s.l.m., è il terzo colle (il primo è il Colle della Maddalena, 715 m, seguito dal Bric della Croce, 712 m) dell'intera catena delle Colline del Po e del Parco naturale della Collina Torinese.
65 Recomendado por los habitantes de la zona
Superga
65 Recomendado por los habitantes de la zona
Superga (Soperga in piemontese) è uno dei colli più alti di Torino, in Piemonte, conurbato nell'area metropolitana della città, e situato a circa 10 km a nord-est del centro cittadino, e sul quale è edificata l'omonima Basilica. Alto 672 m s.l.m., è il terzo colle (il primo è il Colle della Maddalena, 715 m, seguito dal Bric della Croce, 712 m) dell'intera catena delle Colline del Po e del Parco naturale della Collina Torinese.
Il Parco nazionale del Gran Paradiso (in francese, Parc national du Grand-Paradis) è il parco nazionale più antico d'Italia, istituito il 3 dicembre del 1922[3], situato a cavallo delle regioni Valle d'Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso, gestito dall'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, con sede a Torino. Esteso per una superficie di 71.043,79 ettari[4], su un terreno prevalentemente montuoso[1], dal lato francese confina con il Parco nazionale della Vanoise.
116 Recomendado por los habitantes de la zona
Parque Nacional Gran Paradiso
116 Recomendado por los habitantes de la zona
Il Parco nazionale del Gran Paradiso (in francese, Parc national du Grand-Paradis) è il parco nazionale più antico d'Italia, istituito il 3 dicembre del 1922[3], situato a cavallo delle regioni Valle d'Aosta e Piemonte, attorno al massiccio del Gran Paradiso, gestito dall'Ente Parco Nazionale Gran Paradiso, con sede a Torino. Esteso per una superficie di 71.043,79 ettari[4], su un terreno prevalentemente montuoso[1], dal lato francese confina con il Parco nazionale della Vanoise.
La palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza, originariamente adibita alla pratica dell'attività venatoria, eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Il sito, facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. La palazzina è situata nella località di Stupinigi (frazione di Nichelino), alla periferia sud-occidentale di Torino, dal cui centro storico dista circa 10 chilometri. Nel 2016 il complesso museale ha raggiunto quota 115.000 visitatori.
123 Recomendado por los habitantes de la zona
Palacio de Caza de Stupinigi
7 Piazza Principe Amedeo
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La palazzina di caccia di Stupinigi è una residenza, originariamente adibita alla pratica dell'attività venatoria, eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra. Il sito, facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte, nel 1997 è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. La palazzina è situata nella località di Stupinigi (frazione di Nichelino), alla periferia sud-occidentale di Torino, dal cui centro storico dista circa 10 chilometri. Nel 2016 il complesso museale ha raggiunto quota 115.000 visitatori.

Informazioni sulla città/località

Ai piedi delle Alpi, città romana , prima capitale italiana, storia, cultura , arte, enogastronomia.
293 Recomendado por los habitantes de la zona
Turin
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Ai piedi delle Alpi, città romana , prima capitale italiana, storia, cultura , arte, enogastronomia.
L'area della Vauda è caratterizzata da un'ampia zona pianeggiante punteggiata di stagni e laghetti, con numerose bassure e ristagni di rii di drenaggio, che ricordano nell'insieme la Baraggia vercellese. Notevole interesse naturalistico rivestono le zone umide e a brughiera (relitti di brughiera pedemontana) caratterizzate da una vegetazione di tipo steppico a base di eriche e graminacee con l'associazione di numerose specie botaniche non rare, ma non eccessivamente diffuse. Anche l'aspetto archeologico riveste notevole interesse, pur essendo stati fatti fino ad ora soltanto sporadici sondaggi che hanno comunque fatto rilevare la presenza di reperti longobardi. La riserva naturale, con i suoi 2600 ettari, è una delle poche aree protette della provincia di Torino con le caratteristiche naturali della pianura. Da lungo tempo oasi di verde meta di passeggiate e gite domenicali, propone un dolce panorama di campagna, intersecato dal corso di alcuni rii e dalla riva del confinante Malone. Il suo aspetto è abbastanza vario poiché si passa da un'ampia zona pianeggiante ricca di stagni e laghetti, che ricorda il panorama della Baraggia Vercellese, alle vallette scavate dai torrenti, quasi dei piccoli canyon, umide e ricche di boschi. La vegetazione quindi è tipicamente di brughiera, caratterizzata dalla presenza di ampi spazi aperti, dominati dalle graminacee e dalla calluna sul pianalto; lungo il corso dei torrenti prevalgono invece gli ombrosi boschi di carpini e querce. Il canto di numerose specie di uccelli è un sottofondo musicale costante per chi visita quest'area: ne sono state censite quasi 200 varietà, di cui alcune ormai rare in pianura. Passeggiate, lunghe cavalcate, pedalate in bicicletta, trovano qui una cornice ideale per chi voglia rilassarsi in un'oasi di pace e tranquillità.
Vauda Canavese
L'area della Vauda è caratterizzata da un'ampia zona pianeggiante punteggiata di stagni e laghetti, con numerose bassure e ristagni di rii di drenaggio, che ricordano nell'insieme la Baraggia vercellese. Notevole interesse naturalistico rivestono le zone umide e a brughiera (relitti di brughiera pedemontana) caratterizzate da una vegetazione di tipo steppico a base di eriche e graminacee con l'associazione di numerose specie botaniche non rare, ma non eccessivamente diffuse. Anche l'aspetto archeologico riveste notevole interesse, pur essendo stati fatti fino ad ora soltanto sporadici sondaggi che hanno comunque fatto rilevare la presenza di reperti longobardi. La riserva naturale, con i suoi 2600 ettari, è una delle poche aree protette della provincia di Torino con le caratteristiche naturali della pianura. Da lungo tempo oasi di verde meta di passeggiate e gite domenicali, propone un dolce panorama di campagna, intersecato dal corso di alcuni rii e dalla riva del confinante Malone. Il suo aspetto è abbastanza vario poiché si passa da un'ampia zona pianeggiante ricca di stagni e laghetti, che ricorda il panorama della Baraggia Vercellese, alle vallette scavate dai torrenti, quasi dei piccoli canyon, umide e ricche di boschi. La vegetazione quindi è tipicamente di brughiera, caratterizzata dalla presenza di ampi spazi aperti, dominati dalle graminacee e dalla calluna sul pianalto; lungo il corso dei torrenti prevalgono invece gli ombrosi boschi di carpini e querce. Il canto di numerose specie di uccelli è un sottofondo musicale costante per chi visita quest'area: ne sono state censite quasi 200 varietà, di cui alcune ormai rare in pianura. Passeggiate, lunghe cavalcate, pedalate in bicicletta, trovano qui una cornice ideale per chi voglia rilassarsi in un'oasi di pace e tranquillità.

Le Guide ai Quartieri

Il Quadrilatero Romano (Quadrilàter Roman in piemontese), o semplicemente Quadrilatero, è una zona storica di Torino situato nella Circoscrizione 1, che costituisce la porzione occidentale del centro storico della città. Oggi è identificata maggiormente nella parte posta più a ovest di Via XX Settembre e di Porta Palazzo, zona che ospita punti di ritrovo, ristoranti e locali tipici.
77 Recomendado por los habitantes de la zona
Quadrilatero Romano
77 Recomendado por los habitantes de la zona
Il Quadrilatero Romano (Quadrilàter Roman in piemontese), o semplicemente Quadrilatero, è una zona storica di Torino situato nella Circoscrizione 1, che costituisce la porzione occidentale del centro storico della città. Oggi è identificata maggiormente nella parte posta più a ovest di Via XX Settembre e di Porta Palazzo, zona che ospita punti di ritrovo, ristoranti e locali tipici.
Il Parco del Valentino (Parch dël Valentin, o semplicemente ël Valentin, in piemontese) è un famoso parco pubblico di Torino, sito lungo le rive del Po. Confina: a est con la sponda sinistra del fiume Po; a nord con corso Vittorio Emanuele II, dove formalmente terminano i Murazzi; a ovest con corso Massimo D'Azeglio; a sud si restringe, seguendo via Francesco Petrarca e la sua prosecuzione, corso Sclopis, e continuando lungo il corso del fiume Po e corso Unità d'Italia con una lingua che si perde verso Moncalieri.
6 Recomendado por los habitantes de la zona
Valentino
6 Recomendado por los habitantes de la zona
Il Parco del Valentino (Parch dël Valentin, o semplicemente ël Valentin, in piemontese) è un famoso parco pubblico di Torino, sito lungo le rive del Po. Confina: a est con la sponda sinistra del fiume Po; a nord con corso Vittorio Emanuele II, dove formalmente terminano i Murazzi; a ovest con corso Massimo D'Azeglio; a sud si restringe, seguendo via Francesco Petrarca e la sua prosecuzione, corso Sclopis, e continuando lungo il corso del fiume Po e corso Unità d'Italia con una lingua che si perde verso Moncalieri.
movida
180 Recomendado por los habitantes de la zona
San Salvario
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movida
Piazza Santa Giulia
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movida
shopping
176 Recomendado por los habitantes de la zona
Via Roma
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shopping
Sede di Porta Palazzo. Il suo fulcro è l'ottagonale Piazza della Repubblica che, con i suoi 51300 m², è la piazza più estesa della città e ospita quotidianamente il mercato all'aperto più grande d'Europa . Il resto del quartiere è compreso tra la Dora Riparia, Corso Regina Margherita (confine con il Centro), Corso Giulio Cesare (confine con Borgo Dora) e Corso Regio Parco (confine con Vanchiglietta
6 Recomendado por los habitantes de la zona
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica
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Sede di Porta Palazzo. Il suo fulcro è l'ottagonale Piazza della Repubblica che, con i suoi 51300 m², è la piazza più estesa della città e ospita quotidianamente il mercato all'aperto più grande d'Europa . Il resto del quartiere è compreso tra la Dora Riparia, Corso Regina Margherita (confine con il Centro), Corso Giulio Cesare (confine con Borgo Dora) e Corso Regio Parco (confine con Vanchiglietta
La Galleria San Federico è un edificio commerciale del centro storico di Torino. Realizzato negli anni Trenta, ospita al suo interno numerosi locali commerciali, uffici e uno storico cinema.
17 Recomendado por los habitantes de la zona
Galleria San Federico
7 Galleria S. Federico
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La Galleria San Federico è un edificio commerciale del centro storico di Torino. Realizzato negli anni Trenta, ospita al suo interno numerosi locali commerciali, uffici e uno storico cinema.
La Galleria Umberto I è una delle attuali tre storiche gallerie commerciali di Torino (le altre due sono la Galleria dell'Industria Subalpina e la Galleria San Federico). Taglia l'Isolato Santa Croce, nel Quadrilatero Romano del Centro. Collega Piazza della Repubblica (Porta Palazzo, Aurora) e Via della Basilica. Già antica sede del primo ospedale di Torino, è stata la più grande galleria commerciale della città.
Galleria Umberto I
Galleria Umberto I
La Galleria Umberto I è una delle attuali tre storiche gallerie commerciali di Torino (le altre due sono la Galleria dell'Industria Subalpina e la Galleria San Federico). Taglia l'Isolato Santa Croce, nel Quadrilatero Romano del Centro. Collega Piazza della Repubblica (Porta Palazzo, Aurora) e Via della Basilica. Già antica sede del primo ospedale di Torino, è stata la più grande galleria commerciale della città.
L'elegante area del centro si sviluppa intorno a Piazza Castello, sede delle gallerie d'arte di Palazzo Madama e dei musei di Palazzo Reale. Presso la rinascimentale Cattedrale di San Giovanni Battista viene esposta periodicamente la Sacra Sindone, mentre nel Museo Egizio sono esposti sarcofagi e mummie. Le piazze e le strade con portici sono fiancheggiate da boutique esclusive, caffè chic che servono il tipico "bicerin" e bar che offrono aperitivi e cocktail. È delimitato: a nord da Corso Regina Margherita (confine con Aurora) e Corso San Maurizio (Vanchiglia) a ovest da Corso Inghilterra (confine con Cit Turin) e Corso Principe Oddone (San Donato) a sud da Corso Vittorio Emanuele II (confine con Crocetta e San Salvario) a est dal fiume Po
39 Recomendado por los habitantes de la zona
Centro
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L'elegante area del centro si sviluppa intorno a Piazza Castello, sede delle gallerie d'arte di Palazzo Madama e dei musei di Palazzo Reale. Presso la rinascimentale Cattedrale di San Giovanni Battista viene esposta periodicamente la Sacra Sindone, mentre nel Museo Egizio sono esposti sarcofagi e mummie. Le piazze e le strade con portici sono fiancheggiate da boutique esclusive, caffè chic che servono il tipico "bicerin" e bar che offrono aperitivi e cocktail. È delimitato: a nord da Corso Regina Margherita (confine con Aurora) e Corso San Maurizio (Vanchiglia) a ovest da Corso Inghilterra (confine con Cit Turin) e Corso Principe Oddone (San Donato) a sud da Corso Vittorio Emanuele II (confine con Crocetta e San Salvario) a est dal fiume Po
Il palazzo più curioso di Torino Casa Scaccabarozzi, meglio conosciuta dai torinesi col nome di Fetta di Polenta è sicuramente un edificio che merita di essere visto se siete a Torino per qualche giorno . Il palazzo sorge nel quartiere di Vanchiglia, che fu, tra l’altro, il nome della società di costruttori a cui fu commissionata la costruzione dell’edificio nel 1840. Della società faceva parte all’epoca anche Alessandro Antonelli, il noto progettista della Mole, il quale volle testare le sue qualità con questa costruzione.   Questo edificio, progettato da Antonelli sul suo stesso terreno, fu intrapreso più come una scommessa che come una vera e propria esigenza di costruzione. Guardando le dimensioni dei lati del palazzo, che ha forma trapezoidale-triangolare molto stretta (16mX5mX54cm), si può meglio comprendere l’eccezionalità dell’opera. Il palazzo è costituito da 9 piani, di cui 2 sotterranei, collegati da una piccola scala a forbice in pietra. Nel lato di 54 cm, per ottimizzare al massimo lo spazio, Antonelli decise di porvi la canna fumaria. L’altezza complessiva dello stabile è invece di 24 metri. I primi tre piani furono ultimati nel 1840, mentre i successivi tre furono aggiunti nel 1881. Il nome comunemente attribuitogli dai torinesi, Fetta di Polenta, è dato dalla curiosa forma dell’edificio, somigliante a una vera e propria fetta, e dal suo caratteristico colore giallo. In realtà il palazzo prende il nome dalla moglie di Antonelli, Francesca Scaccabarozzi, insieme alla quale l’architetto abitò alcuni anni l’edificio dal momento che nessuno voleva abitarci temendo un crollo di una costruzione così anomala per l’epoca. Non propriamente anomala per i nostri giorni, rimane sicuramente uno degli edifici più curiosi della città che merita di essere visto almeno una volta.
Via Giulia di Barolo, 9
9 Via Giulia di Barolo
Il palazzo più curioso di Torino Casa Scaccabarozzi, meglio conosciuta dai torinesi col nome di Fetta di Polenta è sicuramente un edificio che merita di essere visto se siete a Torino per qualche giorno . Il palazzo sorge nel quartiere di Vanchiglia, che fu, tra l’altro, il nome della società di costruttori a cui fu commissionata la costruzione dell’edificio nel 1840. Della società faceva parte all’epoca anche Alessandro Antonelli, il noto progettista della Mole, il quale volle testare le sue qualità con questa costruzione.   Questo edificio, progettato da Antonelli sul suo stesso terreno, fu intrapreso più come una scommessa che come una vera e propria esigenza di costruzione. Guardando le dimensioni dei lati del palazzo, che ha forma trapezoidale-triangolare molto stretta (16mX5mX54cm), si può meglio comprendere l’eccezionalità dell’opera. Il palazzo è costituito da 9 piani, di cui 2 sotterranei, collegati da una piccola scala a forbice in pietra. Nel lato di 54 cm, per ottimizzare al massimo lo spazio, Antonelli decise di porvi la canna fumaria. L’altezza complessiva dello stabile è invece di 24 metri. I primi tre piani furono ultimati nel 1840, mentre i successivi tre furono aggiunti nel 1881. Il nome comunemente attribuitogli dai torinesi, Fetta di Polenta, è dato dalla curiosa forma dell’edificio, somigliante a una vera e propria fetta, e dal suo caratteristico colore giallo. In realtà il palazzo prende il nome dalla moglie di Antonelli, Francesca Scaccabarozzi, insieme alla quale l’architetto abitò alcuni anni l’edificio dal momento che nessuno voleva abitarci temendo un crollo di una costruzione così anomala per l’epoca. Non propriamente anomala per i nostri giorni, rimane sicuramente uno degli edifici più curiosi della città che merita di essere visto almeno una volta.

Consejos para la ciudad

Facilidad para moverse por la casa

Se si viaggia in auto

Se si viaggia in auto consiglio di lasciare il mezzo a Porta Susa . Stazione ferroviaria e metropolitana da cui si può raggiungere ogni quartiere rilevante di Torino . Possibile anche noleggiare monopattini elettrici. Il parcheggio però è a pagamento ( circa 1€ -1,50€ all’ora ) se non si vuole spendere per il parcheggio , la stazione di Porta Susa è raggiungibile parcheggiando a Stazione Stura , da cui si può facilmente prendere un treno per Porta Susa . Il treno per Porta Susa passa ogni 15 minuti .
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Porta palazzo e il balön

Tutte le mattine il mercato scoperto più grande d’Europa . Ogni seconda domenica del mese il grande mercato ( detto gran balôn)
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a soli 5km la verde e selvaggia riserva naturale

Allontanandosi di 5 km dalla mia abitazione ci si potrà addentrare all'interno della "riserva naturale di Vauda Canavese". Passeggiate, lunghe cavalcate, pedalate in bicicletta, trovano qui una cornice ideale per chi voglia rilassarsi in un'oasi di pace e tranquillità.